Stagione 2021 - Cambiare strada
L’Ordine degli Psicologi della Lombardia inaugura la nuova stagione di eventi della Casa della Psicologia dedicati al grande pubblico che, anche per i prossimi mesi, avranno luogo online.
La crisi pandemica, che stiamo ancora attraversando, ci ha costretti a rinunciare alla ‘fisicità’ della Casa della Psicologia, che, tuttavia, ha continuato a costituire uno spazio aperto di riflessione e di scambio, dove sperimentare una nuova relazionalità: priva di quel contatto così vitale per gli esseri umani ma, comunque, capace di tenerci connessi, attenti a cogliere altre possibilità e a preservare una posizione progettuale.
Abbiamo incontrato scrittori, attori, giornalisti, economisti, scienziati, filosofi, educatori oltre a tantissimi colleghi e, insieme, abbiamo cercato di decifrare le “nuove geografie umane e sociali” che si stavano e si stanno tuttora delineando.
Abbiamo provato a dare un senso a una realtà sconosciuta, dove la presenza di una minaccia costante mette a dura prova le nostre esistenze, attentando non solo alla nostra incolumità fisica ma anche alla nostra salute mentale.
Si è così fatta strada la convinzione che, per rispondere in modo resiliente alle sfide della pandemia, sia necessario un cambio di paradigma, una rivoluzione nel modo di vedere e di abitare il mondo e che, in un certo senso, sia auspicabile che “niente sarà più come prima”.
Per questa ragione, il tema del calendario culturale è “Cambiare strada. Un cantiere per il futuro”.
La lezione dell’emergenza va nella direzione di una revisione del nostro modo di pensare l’esistenza, puntando, in tutti gli ambiti, su metodi diversi, che mettano al centro l’essere umano, con tutta la sua forza e le sue fragilità.
C’è un forte bisogno di rivedere l’ordine dei valori, di ridare una nuova linfa alla partecipazione sociale e politica, al modo di fare giornalismo, di poter contare sulle scienze ‘dure’, di dare un nuovo senso alle parole per poter veramente parlare la lingua del cambiamento.
Tutto ciò è fondamentale per poter ritornare a vedere il futuro come promessa e non come minaccia (M. Benassayag)
La crisi pandemica, che stiamo ancora attraversando, ci ha costretti a rinunciare alla ‘fisicità’ della Casa della Psicologia, che, tuttavia, ha continuato a costituire uno spazio aperto di riflessione e di scambio, dove sperimentare una nuova relazionalità: priva di quel contatto così vitale per gli esseri umani ma, comunque, capace di tenerci connessi, attenti a cogliere altre possibilità e a preservare una posizione progettuale.
Abbiamo incontrato scrittori, attori, giornalisti, economisti, scienziati, filosofi, educatori oltre a tantissimi colleghi e, insieme, abbiamo cercato di decifrare le “nuove geografie umane e sociali” che si stavano e si stanno tuttora delineando.
Abbiamo provato a dare un senso a una realtà sconosciuta, dove la presenza di una minaccia costante mette a dura prova le nostre esistenze, attentando non solo alla nostra incolumità fisica ma anche alla nostra salute mentale.
Si è così fatta strada la convinzione che, per rispondere in modo resiliente alle sfide della pandemia, sia necessario un cambio di paradigma, una rivoluzione nel modo di vedere e di abitare il mondo e che, in un certo senso, sia auspicabile che “niente sarà più come prima”.
Per questa ragione, il tema del calendario culturale è “Cambiare strada. Un cantiere per il futuro”.
La lezione dell’emergenza va nella direzione di una revisione del nostro modo di pensare l’esistenza, puntando, in tutti gli ambiti, su metodi diversi, che mettano al centro l’essere umano, con tutta la sua forza e le sue fragilità.
C’è un forte bisogno di rivedere l’ordine dei valori, di ridare una nuova linfa alla partecipazione sociale e politica, al modo di fare giornalismo, di poter contare sulle scienze ‘dure’, di dare un nuovo senso alle parole per poter veramente parlare la lingua del cambiamento.
Tutto ciò è fondamentale per poter ritornare a vedere il futuro come promessa e non come minaccia (M. Benassayag)
Eventi Stagione 2021 - Cambiare strada
Stagione 2021 - Cambiare strada
L’Ordine degli Psicologi della Lombardia inaugura la nuova stagione di eventi della Casa della Psicologia dedicati al grande pubblico che, anche per i prossimi mesi, avranno luogo online.
La crisi pandemica, che stiamo ancora attraversando, ci ha costretti a rinunciare alla ‘fisicità’ della Casa della Psicologia, che, tuttavia, ha continuato a costituire uno spazio aperto di riflessione e di scambio, dove sperimentare una nuova relazionalità: priva di quel contatto così vitale per gli esseri umani ma, comunque, capace di tenerci connessi, attenti a cogliere altre possibilità e a preservare una posizione progettuale.
Abbiamo incontrato scrittori, attori, giornalisti, economisti, scienziati, filosofi, educatori oltre a tantissimi colleghi e, insieme, abbiamo cercato di decifrare le “nuove geografie umane e sociali” che si stavano e si stanno tuttora delineando.
Abbiamo provato a dare un senso a una realtà sconosciuta, dove la presenza di una minaccia costante mette a dura prova le nostre esistenze, attentando non solo alla nostra incolumità fisica ma anche alla nostra salute mentale.
Si è così fatta strada la convinzione che, per rispondere in modo resiliente alle sfide della pandemia, sia necessario un cambio di paradigma, una rivoluzione nel modo di vedere e di abitare il mondo e che, in un certo senso, sia auspicabile che “niente sarà più come prima”.
Per questa ragione, il tema del calendario culturale è “Cambiare strada. Un cantiere per il futuro”.
La lezione dell’emergenza va nella direzione di una revisione del nostro modo di pensare l’esistenza, puntando, in tutti gli ambiti, su metodi diversi, che mettano al centro l’essere umano, con tutta la sua forza e le sue fragilità.
C’è un forte bisogno di rivedere l’ordine dei valori, di ridare una nuova linfa alla partecipazione sociale e politica, al modo di fare giornalismo, di poter contare sulle scienze ‘dure’, di dare un nuovo senso alle parole per poter veramente parlare la lingua del cambiamento.
Tutto ciò è fondamentale per poter ritornare a vedere il futuro come promessa e non come minaccia (M. Benassayag)
La crisi pandemica, che stiamo ancora attraversando, ci ha costretti a rinunciare alla ‘fisicità’ della Casa della Psicologia, che, tuttavia, ha continuato a costituire uno spazio aperto di riflessione e di scambio, dove sperimentare una nuova relazionalità: priva di quel contatto così vitale per gli esseri umani ma, comunque, capace di tenerci connessi, attenti a cogliere altre possibilità e a preservare una posizione progettuale.
Abbiamo incontrato scrittori, attori, giornalisti, economisti, scienziati, filosofi, educatori oltre a tantissimi colleghi e, insieme, abbiamo cercato di decifrare le “nuove geografie umane e sociali” che si stavano e si stanno tuttora delineando.
Abbiamo provato a dare un senso a una realtà sconosciuta, dove la presenza di una minaccia costante mette a dura prova le nostre esistenze, attentando non solo alla nostra incolumità fisica ma anche alla nostra salute mentale.
Si è così fatta strada la convinzione che, per rispondere in modo resiliente alle sfide della pandemia, sia necessario un cambio di paradigma, una rivoluzione nel modo di vedere e di abitare il mondo e che, in un certo senso, sia auspicabile che “niente sarà più come prima”.
Per questa ragione, il tema del calendario culturale è “Cambiare strada. Un cantiere per il futuro”.
La lezione dell’emergenza va nella direzione di una revisione del nostro modo di pensare l’esistenza, puntando, in tutti gli ambiti, su metodi diversi, che mettano al centro l’essere umano, con tutta la sua forza e le sue fragilità.
C’è un forte bisogno di rivedere l’ordine dei valori, di ridare una nuova linfa alla partecipazione sociale e politica, al modo di fare giornalismo, di poter contare sulle scienze ‘dure’, di dare un nuovo senso alle parole per poter veramente parlare la lingua del cambiamento.
Tutto ciò è fondamentale per poter ritornare a vedere il futuro come promessa e non come minaccia (M. Benassayag)